Circoncisione / Cenni storici




L’Ebraismo
Contrariamente alla credenza comune, la circoncisione non è stata sipre praticata dal popolo ebraico: Mosé non circoncise suo figlio (“Allora Zippora tagliò con una pietra affilata il prepuzio del figlio, e con quello toccò il sesso di Mosé dicendo: “Tu per me sei uno sposo di sangue!”. Aveva detto “sposo di sangue” perché aveva circonciso il figlio. Allora il Signora risparmiò la vita di Mosé.” - Es 4:25,26); la pratica della circoncisione fu del tutto ignorata durante i quarant’anni di esilio dall’Egitto (“Erano stati invece circoncisi i maschi usciti dall’Egitto in grado di combattere, ma essi erano morti durante il viaggio. … dei maschi usciti dall’Egitto non ne era rimasto neppure uno. Non avevano ascoltato il Signore e il Signore aveva giurato di non farli mai entrare nella terra promessa ai loro padri … Al loro posto il Signore fece sorgere una nuova generazione: proprio per questa Giosué compì il rito della circoncisione, che non era mai stato celebrato durante il viaggio nel deserto.” - Gs 5:5-9), e nel periodo ellenistico molti ebrei scelsero di non circoncidere i propri figli per guadagnarsi l’accettazione sociale.

Come inizia la tradizione
“Dio disse ad Abramo: “Tu e i tuoi discendenti, di generazione in generazione, dovrete rispettare il mio patto, vi impegnerete a circoncidere ogni maschio tra voi: reciderete il vostro prepuzio come segno del patto tra me e voi. Ogni vostro maschio, di ogni generazione, quando avrà otto giorni, verrà circonciso. … Il non-circonciso invece, cioè il maschio che non porta il segno fisico della circoncisione, non sia più considerato parte del mio popolo, perché ha rotto il mio patto.” (Gn 17:9-14)

Il problia della sopravvivenza e dell’identità
Secondo il Council of Jewish Federations, “il 90% degli ebrei si definisce tale in quanto appartiene a un gruppo etnico o culturale” e solo il 13% crede che la Torah sia “la parola di Dio”. Per un popolo storicamente perseguitato e disperso in tutto il mondo come quello ebraico, la sopravvivenza e l’identità sono le questioni fondamentali, e la storia può in parte spiegare sia le tendenze sociali verso il conformismo, sia il bisogno di un sentimento di connessione agli altri ebrei.

Il retaggio culturale
Molti ebrei non di stretta osservanza probabilmente ignorano il significato religioso della circoncisione – eppure questi stessi ebrei praticano sistiaticamente la circoncisione dei propri figli. Le ragioni per le quali questa pratica si tramanda di generazione in generazione potrebbero quindi essere culturali più che religiose, e quindi collegate a credenze, attitudini e sentimenti connessi alla sopravvivenza e all’identità degli Ebrei. Inoltre, la circoncisione non fu mai intesa come misura igienica. La circoncisione rappresenterebbe allora una garanzia di sopravvivenza dell’identità ebraica, minacciata, oggi più che mai, dal rischio di assimilazione.

L’assimilazione e la perdita di identità
Secondo la più recente National Jewish Population Survey più della metà dei maschi ebrei che si sposano, sposano una donna non ebrea. Anche se non si può dimostrare che la circoncisione impedisce o rallenta l’assimilazione, molti Ebrei credono che per essere tali, i maschi debbano essere circoncisi. Ciò non corrisponde a verità, in quanto anche nella Encyclopedia Judaica è scritto che “un bambino nato da una madre ebrea è ebreo, anche se non è circonciso.”

La riforma delle prescrizioni
Nel tipo i rabbini hanno riformato alcune prescrizioni della Torah: adulterio (Lv 20:10), fornicazione a opera delle donne (Dt 22:21), atti omosessuali (Lv 20:13), offese ai genitori (Es 21:17), blasfiia (Lv 24:16) e disubbidienza ai genitori (Deuteronomio 21:18.21) – peccati puniti con la morte. Allo stesso modo i rabbini hanno modificato in favore della donna le prescrizioni per il divorzio (Dt 24:1), e quelle riguardanti il diritto a ereditare (Dt 21:15-17). Il movimento riformista si chiede perciò perché non possa essere interpretata a sfavore della circoncisione questa prescrizione: “Non fatevi incisioni in segno di lutto; non fate segni di tatuaggio sulla vostra pelle. Io sono il Signore.” (Lv 19:28)

Fonte: Jewish Spectator, Circumcision Questioned: Another Challenge to Tradition

L’Islamismo
Secondo la legge islamica definire un atto significa dichiararlo: proibito, condannabile, consentito, suggerito, obbligatorio. Sono queste le cinque categorie in funzione delle quali un credente classifica un atto. I credenti contrari alla circoncisione la considerano proibita quando si tratta di bambine, mentre non si oppongono alla circoncisione maschile, che anzi considerano obbligatoria. Allo stesso modo dei sostenitori della circoncisione per entrambi i sessi, anche i credenti contrari alla circoncisione fiminile sono divisi quanto alla qualificazione da attribuire alla circoncisione.

La circoncisione è obbligatoria
Imam Ahmad considera validi solo le preghiere e i pellegrinaggi dei circoncisi mentre Imam Malik vieta l’accesso alle cariche pubbliche e alla testimonianza da parte dei non circoncisi. Altri Imam proibiscono di nutrirsi di animali non uccisi da circoncisi. Le loro giustificazioni si riferiscono in genere a questi elienti:

  • Maometto è un seguace di Abramo, e Abramo fu circonciso a 80 anni (a 120 secondo alcune testimonianze) nonostante il dolore fisico e la possibile pericolosità dell’operazione
  • Maometto si dichiarò più volte favorevole alla circoncisione
  • La condizione di non circoncisione mantiene le impurità all’interno del corpo, rendendo così le preghiere nulle e non valide
  • La circoncisione (maschile e fiminile) provoca dolore, e il dolore è tollerato solo per vantaggio, punizione o obbligo; poiché in questo caso il vantaggio e la punizione sono inapplicabili, la circoncisione rappresenta un obbligo
Che cosa prescrive il Corano
Il Corano non parla né di circoncisione maschile, né di circoncisione fiminile, a eccezione di una sola sura che vi fa un vago riferimento. E’ però vero che Dio prescrisse la circoncisione ad Abramo, che ubbidì, e che Abramo è un modello dei credenti musulmani in virtù del verso 16:123: “in seguito ti ispirammo a seguire la religione di Abramo, un vero credente”. Secondo la legge musulmana le norme rivelate ai profeti prima di Maometto sono valide fino a quando vengono tassativamente annullate: l’Antico Testamento diventa così, attraverso una procedura di continuo riferimento, una delle fonti delle leggi musulmane.

La circoncisione come segno di alleanza tra Dio e gli uomini si trova solo in tre passaggi della Bibbia; in tutto il resto dell’Antico Testamento ogni riferimento a essa è più che altro narrativo. Per esipio, il re Saul chiese a Davide di portargli 100 prepuzi di Filistei, prima di dargli in sposa la figlia Mikal. “Davide … andò in guerra, uccise 200 Filistei e portò a Saul i loro prepuzi, contandoli di fronte al re … Così Saul dovette ammettere che Dio era dalla parte di Davide.” Mentre Imam Mahmud Shaltut considera abusivo qualunque riferimento alla Bibbia, è però indubitabile che l’Antico Testamento non fa mai menzione della circoncisione fiminile, che del resto non viene praticata neanche dagli Ebrei, fatta eccezione per gli ebrei etiopi (Falashas).

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Prof.

Alessandro Littara


Presentazione

Il prof. Alessandro G. Littara è un'autorità nella chirurgia plastico-estetica genitale maschile grazie al suo lavoro pionieristico sulla falloplastica, una tecnica che ha praticato fin dagli anni '90 e che ha continuamente modificato, migliorato e perfezionato durante la sua esperienza personale di migliaia di casi provenienti da tutto il mondo. E’ autore ad oggi di oltre 5000 interventi di falloplastica, che lo portano ad essere uno dei chirurghi universalmente più esperti nel settore. Il suo costante lavoro di ricerca lo ha portato a perfezionare continuamente le metodiche, che rappresentano un punto di riferimento internazionale e materia di insegnamento nella sua International Academy in Penoplasty. In particolare, la sua ricerca della soluzione più efficace con salvaguardia assoluta della sicurezza, lo ha portato a sviluppare una metodica originale che non prevede, sia per l’allungamento che per l’ingrossamento del pene, l’utilizzo di alcun materiale estraneo all’organismo. Nella sua Accademia, il Dr. Littara ha formato nei primi 3 anni oltre 50 chirurghi provenienti da varie parti del mondo, e che sono stati istruiti ed abilitati all’utilizzo di tali metodiche.

Istruzione

  • Laureato in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti presso l’Università di Pisa
  • Specializzazione in "Chirurgia Generale" presso Università degli Studi di Pisa (Istituto di Chirurgia generale e sperimentale, Ospedale Cisanello, Pisa), con una tesi dal titolo: "terapia chirurgica del varicocele: moderni orientamenti".
  • Perfezionamento in "diagnostica con ultrasuoni in Chirurgia" presso Università di Pisa
  • Perfezionamento in "Operatore di moduli di Andrologia" presso Università di Pisa
  • Perfezionamento in "Sessuologia" presso Università di Pisa
  • Vincitore del concorso per accedere alla "Scuola Europea in Andrologia e Chirurgia Andrologica" (organizzato presso Centri andrologici di eccellenza europei dalla Società Italiana di Andrologia)
  • Abilitato alle procedure LVR (Laser Vaginal Renjuvenation) e DLV (Designer Laser Vaginoplasty) presso il Laser Vaginal Rejuvenation Center di Los Angeles, diretto dal Dr. David Matlock.
  • Professore a.c. di Chirurgia Ricostruttiva Uro-genitale, Università di Pisa

Formazione

Formatosi (1991) presso il Centro di Andrologia dell’Università di Pisa (diretto dal Prof. G.F.Menchini Fabris), attualmente presta opera di collaborazione esterna. Presso tale Centro si è perfezionato in Operatore di moduli di Andrologia e in Sessuologia Medica.

Inoltre ha collaborato per vari anni con l’Istituto di Chirurgia Generale II – Unità Operativa di Endocrinochirurgia (diretta dal Prof. P.Miccoli), dell’Università degli Studi di Pisa, per quanto attiene alla pratica chirurgica.

Ha usufruito in chirurgia uro-andrologica dell’insegnamento pratico del Prof. E. Belgrano (direttore della clinica urologica dell’Università di Trieste) e del Prof. F. Carmignani (direttore clinica urologica Università di Genova) per oltre cinque anni, rimanendo al corrente di tecniche di chirurgia uro-andrologica e di urologia ginecologica d’avanguardia.

Ha effettuato un periodo di aggiornamento presso l’Istituto S. Raffaele di Milano nel reparto di Urologia diretto dal Prof. Rigatti.

E’ stato responsabile della branca di andrologia-sessuologia medica e chirurgica presso la Casa di Cura "Mercurio-Quisisana" di Montecatini Terme (PT), dove ha partecipato a circa 1000 interventi di chirurgia andrologica, uro-ginecologica e chirurgia generale in qualità sia di primo operatore che di aiuto.

Attività

Ha partecipato come discente alla "Scuola Europea in Andrologia e Chirurgia Andrologica", organizzata dalla Società Italiana di Andrologia presso centri europei di riconosciuta eccellenza.

Attualmente esercita attività libero-professionale inerente la diagnosi e terapia, medica e chirurgica, delle patologie di pertinenza uro-andrologica, uro-ginecologica e sessuologia. E' Professore a.c. di Chirurgia Ricostruttiva Uro-genitale presso l'Università di Pisa. E’ l’ideatore della nuova figura professionale medica specialistica del "chirurgo sessuale".

Ha partecipato in qualità di relatore a numerosi congressi di carattere uro-andrologico e plastico-estetico (Società italiana di Andrologia; European Society of Aestethic Surgery; società italiana di Medicina Estetica, e altri)

E’ collaboratore di Radio 24 per quanto riguarda l’andrologia medica e chirurgica, e la sessuologia. Collabora con quotidiani nazionali, riviste settimanali e mensili a larga tiratura e programmi televisivi nazionali e regionali. Ha ideato e condotto per due anni una trasmissione radiofonica rivolta alla sessuologia presso una radio locale toscana ("SexOS"). Partecipa in qualità di esperto della materia alla trasmissione "istruzioni per l’uso" condotta da Emanuela Falcetti su Radio1 e Rai 3.

Ha costituito (e ne è il responsabile) a Milano il "Centro di Medicina Sessuale", dove vengono trattate tutte le patologie della sfera sessuale e riproduttiva maschile e femminile. Gestisce un’equipe multidisciplinare, formata da andrologi, ginecologi, specialisti in riproduzione assistita, psico-sessuologi, psichiatri, chirurghi plastico-estetici e avvocati.

Ha effettuato il training presso il Laser Vaginal Rejuvenation Center di Beverly Hills, diretto dal Dr. David Matlock, per l’apprendimento delle metodiche di laser chirurgia genitale femminile. E’ chirurgo affiliato e abilitato alle procedure DLV (Designer Laser Vaginoplasty), LVR (Laser Vaginal Rejuvenation) e G-Spot Amplification presso tale centro.

Visita a Milano (presso il Centro di Medicina Sessuale, sede principale) e periodicamente a Roma, e collabora con strutture specializzate nella terapia dell’infertilità di coppia.

Appartenenza a società scientifiche

  • Membro della Società Italiana di Andrologia (S.I.A.)
  • Membro della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (S.I.A.M.S.)
  • Consigliere della Società Italiana di Sessuologia ed Educazione Sessuale (S.I.S.E.S.)
  • Menbro della Società Italiana di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica (S.I.C.P.R.E.)
  • Membro della Società Italiana di Chirurgia Genitale Maschile (S.I.C.G.E.M.)
  • Membro della European Society of Sexual Medicine (E.S.S.M.)
  • Membro della International Society for sexual and impotence research (I.S.S.I.R.)
  • Membro della American Academy of Cosmetic Surgery (A.A.C.S.)
  • Fondatore di International Academy in Penoplasty (I.A.P.)
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